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COVID-19: regolarizzazione rapporti di lavoro

COVID-19: regolarizzazione rapporti di lavoro

Dal 1 giugno e fino al 15 luglio è possibile la emersione di lavoro nero esclusivamente per braccianti agricoli a vario titolo e lavoratori domestici/badanti.
Il Decreto del Ministero degli Interni pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 maggio, ha definito le modalità operative. Non è previsto nessun click day ne un limite numerico.
La sanatoria prevede due percorsi; uno per le aziende/datori di lavoro, il secondo per i lavoratori extra comunitari già presenti in Italia a cui è scaduto il permesso di soggiorno.
Per il primo percorso, il datore di lavoro deve presentare istanza esclusivamente in modalità informatica al seguente indirizzo internet del Ministero Interni:
nullaostalavoro.dlci.interno.it utilizzando il sistema di identificazione digitale Spid.
I requisiti sono i seguenti:

– il datore di lavoro agricolo deve avere un reddito annuo non inferiore a € 30.000,00

– il datore di lavoro domestico deve avere un reddito annuo non inferiore a € 20.000,00 per soggetti singoli, oppure a € 27.000,00 per nucleo familiare.

– pagamento di € 500,00 per ciascuna pratica oltre ad un contributo forfetario a titolo contributivo, retributivo e fiscale da determinare nelle fasi successive.
Una volta esperita la verifica dell’Istanza il datore di lavoro e il lavoratore saranno chiamati per la stipula del contratto di lavoro e rilascio permesso di soggiorno.
Per emersione lavoro nero riguardante lavoratori italiani o comunitari le istanze di regolarizzazione devono essere presentate sul sito dell’INPS.

Il secondo percorso riguarda I lavoratori stranieri non comunitari, con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, che possono chiederne rilascio di nuovo permesso di soggiorno della validità di 6 mesi, pagando un contributo di € 160,00. Se entro i sei mesi ottengono un rapporto di lavoro, il permesso verrà convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Le istanze si presentano ritirando il Kit postale dedicato e occorre allegare copia passaporto e documenti che provino di avere svolto attività nei settori interessati (cedolini paga, contratti di lavoro, estratti conto bancari o previdenziali etc).
L’ufficio postale rilascerà una ricevuta che consente di soggiornare in Italia e trovare lavoro nei settori interessati e dopo verifica, convocazione in Questura per definizione pratica.

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